I Personaggi

La Natività

La Natività

Il quadro della natività è qui inserito in un’abitazione tipica del paesaggio della Valsugana, composta dalla baita in legno dove viveva la famiglia e dalla stalla per il bestiame. Il ballatoio in legno della casa era decorato con le pannocchie mais, dalle quali si ricava la farina, ingrediente primario della polenta. Accanto alla mangiatoia della capanna che ospita Gesù Bambino, la Madonna e San Giuseppe, gli abitanti di Scurelle hanno inserito un pezzo di trave originale di una delle vecchie malghe del Lagorai, utilizzato per legare le vacche durante l’alpeggio.


In una fredda notte d’inverno una giovane coppia arrivò in una cittadina chiamata Betlemme per rispettare il volere dell’imperatore che aveva ordinato un censimento della popolazione. Lui si chiamava Giuseppe e di professione era falegname. Lei, Maria, aspettava un bambino e quando era molto stanca viaggiava a dorso di un asino. Erano poveri e al di fuori di quell’animale non avevano niente. Così nessuno in città volle accoglierli nella propria locanda. Maria però sentiva che il figlio stava per nascere e allora si riparò assieme al marito in una stalla abbandonata, dove c’era solo un vecchio bue.

Proprio lì, nacque Gesù. Per proteggerlo dagli spifferi, la mamma lo sistemò in una mangiatoia piena di paglia e chiese al bue e all’asinello di riscaldarlo con il loro respiro. Per festeggiare il lieto evento, un angelo pieno di luce corse ad avvisare un gruppo di pastori che pascolavano il proprio gregge poco lontano e li invitò a rendere omaggio al neonato che giaceva in fasce nella mangiatoia. La notizia si diffuse presto nei regni limitrofi e così tre dignitari conosciuti come Magi si misero in viaggio per conoscere il piccolo. Si chiamavano Melchiorre, Baldassare e Gaspare, indossavano ricche vesti e la loro pelle brillava di tutti i diversi colori del mondo. Non appena decisero di partire, una cometa dalla lunga coda si disegnò nel cielo trapunto di stelle per accompagnarli durante il viaggio e guidarli fino alla stalla, dove arrivarono portando in dono oro, incenso e mirra. Una cometa, come quella che agli abitanti di Scurelle sembra quasi di veder tuffarsi dietro il campanile della chiesa del paese, per invitarli alla Santa messa della Vigilia e soprattutto per ricordare loro, a Natale e per tutto l’anno a venire, il comandamento più importante dettato da Gesù di Nazareth. Un giovane che tanti anni fa in una terra lontana, ma al tempo stesso vicina, raccomandava di non fare mai agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi e di amare il prossimo con la stessa gioia pura e semplice che gli avevano riservato i pastori della montagna nella magica notte d’inverno in cui era nato.

Il Presepe di Scurelle


La famiglia come cuore della comunità, il valore della solidarietà e del vivere in modo semplice, con la gioia dello stare insieme, raccontati da più di venti personaggi, tutti realizzati a mano con il legno del Lagorai. Quest’anno in Vaticano il presepe che racconta le tradizioni della Valsugana in Trentino, esempio concreto e toccante di volontariato e del legame con il territorio.




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